Migliaia di Persone Hanno Perso Tutti i Loro Risparmi per Colpa di Questo

NEMICO

INVISIBILE

Scopri la singola azione per mettere al sicuro – per sempre – la tua sicurezza economica e personale!

Dalla scrivania di: Lady Jessica

Ai miei clienti più previdenti

Caro mio cittadino-da-proteggere,


ti sto scrivendo questa lettera con il cuore in mano.


L’argomento che sto per affrontare non ti piacerà, ma se tieni alla tua sicurezza economica e personale hai bisogno di leggere quanto sto per rivelarti.


Sai come siamo noi italiani per quanto riguarda le credenze popolari e la sfortuna…


Anche l’italiano più ateo – in fondo – è un po’ superstizioso. 


Noi italiani siamo così.


Tendiamo a non voler pensare alle peggiori situazioni che potrebbero capitarci (e chi vorrebbe pensarci, vero?)…


Preferiamo non parlarne, trattando argomenti delicati come la morte o anche un semplice incidente casuale, come veri e propri tabù.


Ma hai idea di che cosa vuol dire non affrontare questi argomenti e, soprattutto, non conoscerne le conseguenze?


Significa lasciare il fianco scoperto a danni economici inimmaginabili


Nella mia carriera di protettrice dei cittadini, purtroppo, ho assistito alle peggiori situazioni a cui tu possa pensare.


Ho visto gente perdere tutti i loro soldi, perché la loro copertura assicurativa non li proteggeva abbastanza.


Tutti i loro soldi, capisci? E questo perché non hanno mai avuto il coraggio di affrontare argomenti delicati come i potenziali incidenti che si possono verificare durante la nostra vita.


Ma proteggersi contro gli imprevisti è il primo tassello per avere una sicurezza totale su di sé ed evitare situazioni spiacevoli che possono far rimanere senza soldi.


Quindi dobbiamo impegnarci ad abbattere questo nemico invisibile che è la superstizione e dobbiamo affrontare i discorsi delicati in maniera critica e oggettiva.


Solo così potrai proteggere il tuo patrimonio e la tua sicurezza personale. 


Ora ti faccio una domanda…


Per quanto tempo puoi vivere con i soldi che hai in questo momento?


Lo so, è una domanda un po’ provocatoria.


Ma prova a pensarci…


Se dovesse capitarti un incidente per cui rimani gravemente ferito (tocchiamo ferro) e non hai una copertura assicurativa che ti sostenga in queste situazioni, come pensi di andare avanti?


“Ah beh, c’è lo Stato che mi aiuta.” – potresti pensare.


Purtroppo, però, lo Stato ti aiuta fino a un certo punto e a seconda del tuo caso specifico.


Insomma, non ci si può fare affidamento in maniera completa.


Io lo so che probabilmente, in questo momento, stai pensando solo a come risparmiare di più o a investire i tuoi soldi. 

 

Ma che senso ha parlare di risparmio o investimento se non hai tutelato le tue entrate?


Non fraintendermi, è importantissimo mettere da parte un gruzzoletto. 


Fondamentale, ci permette di vivere più sereni. 


Quello che intendo è che, numeri alla mano, nel 97% dei casi NON è sufficiente. 


Questo perché la nostra sommetta risparmiata, dev'essere sostenuta anche da una garanzia forte, altrimenti è un po’ come pensare di costruire un grattacielo, senza aver creato delle fondamenta solide e sicure. 


Impensabile, ovviamente. 


Scusa l’esempio semplice, ma siamo in un settore complesso e oscuro alla maggior parte delle persone.

Ma ti sei mai chiesto che cos'è davvero la sicurezza?


Partiamo dalla base, perché sono sicura che ognuno di noi ha in mente una definizione personale e totalmente soggettiva.


È vero che siamo in un mondo digitale, ma per accontentare tutti ho deciso di iniziare da una definizione:


“sicurézza s. f. [der. di sicuro]. – 1. a. Il fatto di essere sicuro, come condizione che rende e fa sentire di essere esente da pericoli, o che dà la possibilità di prevenire, eliminare o rendere meno gravi danni, rischi, difficoltà, evenienze spiacevoli.” 

- TRECCANI -



La sicurezza (dal latino “sine cura”: senza preoccupazione) può essere definita come: "la conoscenza che l'evoluzione di un sistema non produrrà stati indesiderati". 

In altri termini è l'essere consapevoli che una certa azione non provocherà dei danni futuri. 

- WIKIPEDIA -


Spesso il concetto di sicurezza viaggia di pari passo con un altro concetto: prevenzione.


Ancora oggi si sente parlare di sfortuna. 


Bene, ma questa “sfortuna” causa delle conseguenze che ci cambiano la vita.


Ogni settore della nostra vita personale o professionale ha delle implicazioni relative alla sicurezza.


Noi, però, non possiamo lavorare sulla gestione dell’imprevisto.


Nessuno di noi ha una palla di cristallo e anche se a volte, con le dovute precauzioni e attenzioni, puoi evitare situazioni davvero sgradevoli, l’imprevisto – come dice la parola stessa – non puoi prevederlo.


È dovuto a circostanze puramente casuali. È inaspettato, e quindi spesso incontrollabile dall'uomo.


Allora cosa puoi fare per essere più al sicuro e al riparo da queste spiacevoli situazioni?


Voglio parlarti di un concetto che può sembrare complesso, ma che in realtà potrebbe svoltare la tua percezione.

Sto parlando del Risk Management


Ne hai mai sentito parlare? 


È un concetto che alcune agenzie assicurative approfondiscono per le aziende (anche se non è così scontato che lo facciano).


Ma perché parlare di un concetto così importante solo alle aziende? 


Perché non svilupparlo con il singolo individuo o con la famiglia? 


Perché la famiglia non è una piccola azienda? 


Forse perché il 99% delle agenzie pensa che…


Sia meglio venderti le polizze che ha “in magazzino” in quel momento… senza sforzarsi di capire quali siano le tue VERE necessità urgenti? 


Ma come conosciamo le PMI (piccole medie imprese), ho inventato una nuova categoria: il PMR, Piccolo Medio Risparmiatore.


Con la differenza che le PMI vengono spesso finanziate e aiutate, ma NON esiste chi aiuta davvero il PMR. 


Esiste solo chi tenta di “strappare un contratto”, di vendergli qualcosa al telefono, per strada, nei centri commerciali.

O peggio ancora, chi tenta di truffare.


Il Risk Management in parole povere, è la gestione del rischio.


Ma nella nostra testa la parola rischio ci porta a provare un sentimento di paura, di incertezza, di imprevedibilità.


Sbaglio?


Si parla di rischio riferendosi a un evento che, quando si verifica, causa problemi più o meno gravi. 


Pertanto, quando parliamo di identificazione del rischio ci muoviamo in un territorio difficile, perché in parte legato alle esperienze e ai fallimenti e in parte alle previsioni (e quindi teorico).


Ho avuto la grande opportunità di seguire un master che mi ha aiutato a crescere molto nella mia attività e qui ho conosciuto un professore a cui devo molto, perché mi ha aiutato a cambiare la mia visione della parola rischio.


Mi ha insegnato ad associare il rischio al termine OPPORTUNITÀ.


Hai capito bene. 


Ti assicuro che la tua smorfia è stata la stessa che ho fatto io qualche anno fa e ora penserai che sono matta, ma spesso, insieme alle minacce e alle conseguenze catastrofiche, ci sono anche grandi opportunità da perseguire.


Ma devi essere in grado di riconoscerle e attuarle. 


Partiamo dal presupposto scontato, ma non considerato quasi mai in questo settore: siamo tutti persone diverse.


Ognuno di noi ha necessità differenti.

 

Quindi contesti diversi, rischi diversi e… soluzioni diverse!


Tu non mi conosci, ma alla mia domanda: Potremmo mai avere le stesse priorità?


Le stesse paure?


Gli stessi rischi?


Gli stessi sogni e obiettivi?


Allora perché nelle grandi istituzioni non analizzano il nostro caso, prima di consigliare le soluzioni?


So che sono cose che hai già considerato, ma dopo averle considerate poi che decisione hai preso?


In una corretta analisi del rischio spesso entra in gioco il termine probabilità.


Ma non è l’unico elemento da analizzare…


Come siamo abituati a ragionare sul rischio? 


Di solito affrontiamo per prima cosa i rischi più frequenti, cioè quelli che hanno maggior probabilità che accadano (es. slogatura di una caviglia o ingessatura di un polso) e in un secondo momento i rischi con bassa probabilità di accadimento (es. rimanere invalido su una sedia a rotelle).


Ma questa è un’analisi errata


Perché non si associa al calcolo della probabilità quello del danno economico.


Mi spiego meglio. 


Se analizzo solo ed esclusivamente la probabilità, non è un’analisi totalmente sbagliata. Ma, se vogliamo parlare di sicurezza, non appena associo a questo valore anche quello economico, la valutazione si ribalta totalmente. 


Mi spiego con un semplice esempio:


Una slogatura o un polso ingessato creano sicuramente un disagio alla persona, ma per quanto tempo?

Poco, tendenzialmente. 


Quanto ti costa un danno di questo tipo? Poco economicamente parlando.


Ovvio che dipende anche dal lavoro che una persona svolge, ma – nella media – aver tutelato un danno di questo tipo che aiuto economico mi offre? 


Se ti va bene, al massimo qualche centinaio di euro di rimborso. 


Ripeto: Se ti va bene.


E soprattutto, vista l’elevata probabilità che accada, quanto potrebbe costare una tutela di questo tipo? TANTO. 


Sono quelle preferite dall'assicuratore di turno perché ci ricava molte più provvigioni


Parliamo invece di cose serie e gravi, non di disagi, ma di quegli eventi che ci cambiano la vita.


Penso tu sia d’accordo con me sul fatto che rimanere paralizzato su una sedia a rotelle… qualche cambiamento lo genera, o no?


La probabilità è sicuramente e fortunatamente più bassa, vero, ma che danni economici ti porta? 


ENORMI!


Per quanto tempo? Per sempre.


E soprattutto quanto ti costa NON avere entrate per il resto della vita, perché, ovviamente, non puoi andare a lavorare?


E tutto ciò senza vivere “nel lusso”, ma nella normalità di spese come: mutuo, affitto, bollette, spesa, scuola dei figli?


Avrai capito ormai che sono una persona pratica, quindi ti faccio un esempio terra-terra:

 

Se sei un dipendente con 10 o anche 20 anni di lavoro a tempo indeterminato (e sei già fortunato come lavoratore), ma hai un imprevisto banale, come una caduta sciando, andando a giocare a calcio, al supermercato o banalmente ti ammali, ecc.


Sai in che modo partecipa lo Stato in tutto questo?


In. Nessun. Modo.


Proprio così, perché lo Stato (l’INPS) NON risponde fino al 66% di invalidità!


Questo vuol dire che nel malaugurato caso tu ti faccia male – e sei senza copertura specifica – lo Stato ti riconosce ZERO.


Anche se non puoi più andare a lavorare.


E tu dirai: “E come dovrei vivere allora?”

 

Scommetto che hai già capito.


Dissanguando totalmente i tuoi risparmi.


Peccato che, anche se tu avessi un tenore di vita di “soli” (si fa per dire) 1.500€ al mese e avessi 40 anni, dovresti avere una cosa come 810.000€ da parte per sostenere le spese da invalido.


Puoi ben immaginare che una cifra del genere non ce l’hanno in molti.


So che è un argomento brutto e di cui spesso non vogliamo parlare, e proprio per questo la mia missione è informare e prevenire un problema così importante, che prima o poi coinvolgerà tutti. 


Non voglio portare sfortuna, ma prima o poi TUTTI dovremo almeno smettere di lavorare e “sperare” che lo Stato ci dia qualcosa per vivere. 


E questo è solo un esempio di come, in realtà, la nostra aspettativa e la nostra fiducia vengano totalmente deluse dal nostro Stato, che ci ha promesso protezione “perché paghiamo le tasse”.


Abbiamo bisogno di informazioni corrette e neutre, per renderci consapevoli.


Perché solo se sei consapevole puoi passare al passaggio successivo, ovvero prendere una decisione.


Già. Se hai compreso questo sei a metà dell’opera. Sei molto più avanti dell’italiano medio che è disinformato e pensa che lo Stato dia sostegno totale in gravi situazioni impreviste. 


Ma anche la decisione deve essere corretta.


Perché non puoi più permetterti che molte banche, promotori e assicuratori giochino con i tuoi sacrifici, con i nostri risparmi e, soprattutto, con la nostra fiducia. 


Per questo io lavoro per e con te e non per e con la banca/compagnia assicurativa. 


Ti aiuto a dare la giusta attenzione alle priorità che davvero ti stanno a cuore.


Ecco perché qui serve PARSIFAL. 


Chi è Parsifal? 


È un cavaliere della tavola rotonda, l’unico ad aver visto il Santo Graal.


Ma perché ho scelto il cavaliere come simbolo?


Perché voglio riportare quei valori di giustizia, trasparenza e lealtà, come l’ordine Cavalleresco di un tempo.


Da noi in azienda abbiamo già cavalieri in questo progetto.


Sono tutti quei professionisti che, con me e come me, credono in questa missione: aiutare le famiglie utilizzando trasparenza e lealtà.

Ho conosciuto Parsifal tramite Jessica, una ragazza che abita vicino a noi.

Proprio in quel periodo stavamo ragionando su quale fosse la decisione migliore per tutelarci e accantonare dei risparmi e conoscendo Parsifal, tramite Jessica ci siamo rivolti a lei. E grazie a loro mi sono resa conto della scarsa tutela da parte dello stato e delle diverse modalità per risparmiare e investire.

Con Jessica si è creato un rapporto stretto, e questo fa si che noi possiamo chiarire con lei qualsiasi dubbio sugli argomenti trattati nella consulenza, risparmiando moltissimo tempo grazie alla sua consulenza. Per questo motivo consiglieri a qualsiasi amico di fare una consulenza con Parsifal

Famiglia Vecchio

Ho conosciuto Parsifal tramite il papà di Liana, la mia consulente.

Ero stanca della mia compagnia, continuavano a cambiare assicuratore. Ogni anno c’era un nuovo ragazzino e non capivo di chi potevo fidarmi davvero. L’ultimo era anche maleducato ed insistente. Mi sono resa conto che una persona di FIDUCIA è FONDAMENTALE. Già tutti i giorni abbiamo i nostri problemi sul lavoro, non possiamo pensare anche a studiare la materia per essere sicuri di aver sottoscritto il prodotto giusto. Con un consulente che fa i miei interessi mi sento più serena.

Proprio per questo motivo consiglierei Parsifal perché tutti dovrebbero avere un consulente che lavora PER TE e fa gli interessi della tua famiglia.

GRAZIE DAVVERO!

Maria Teresa Pugliese


Io e loro ti aiutiamo a proteggere i due campi più importanti per una persona: la sfera personale e quella professionale.


Anche se sembrano separate, in realtà sono legate da un filo inseparabile che si chiama “sicurezza economica”. 


Sicurezza economica significa: saper gestire il proprio denaro, avere la consapevolezza nella gestione e nella pianificazione delle entrate e uscite, con attenzione sulla prevenzione degli imprevisti.


Questo è il mio progetto per te.


Acquisire insieme questa consapevolezza.


Capire insieme che a prescindere dalla disponibilità economica si può fare insieme una corretta pianificazione e dare le giuste priorità.


Nel caso te lo stessi domandando, per te che sei già nostro cliente la consulenza ha un costo di

199 € 

Completamente Gratuita

Abbiamo deciso di renderla accessibile a coloro che, come te, hanno già riposto in noi la loro fiducia. 


Compila il modulo qui sotto per richiedere la tua consulenza gratuita!

Cosa succederà se compilerai il modulo qui sopra? 


Arriverà da te il nostro consulente per capire come mettere al riparo il tuo tenore di vita ed evitare che i gravi imprevisti della vita, una pianificazione sbagliata o la semplice scaramanzia compromettano il tuo futuro. 


Al termine dell’appuntamento, riceverai un report cartaceo e avrai tutte le informazioni che ti servono per comprenderlo in ogni suo dettaglio. 


Se deciderai di proseguire, cosa che non è assolutamente vincolante dopo l’appuntamento, ti verrà spiegato nel dettaglio quello che succederà e la soluzione che è stata scelta per te. 


Dopodiché, riceverai aggiornamenti costanti e ogni 6 mesi ti incontrerai con il tuo consulente per fare il punto della situazione. 


Il tuo consulente rimarrà il tuo punto di riferimento finché deciderai di lavorare con noi. 


Ti piacerebbe ALMENO mantenere il tuo tenore di vita anche in caso di grossi imprevisti che ti impediscono di lavorare?


Vuoi evitare di dar fondo ai tuoi risparmi e a ciò che hai accumulato anche soltanto per sopravvivere alla giornata?


Come hai visto, anche solo rimanere a braccia conserte e confidare nel fatto che lo Stato ti sosterrà in ogni caso è un enorme rischio per il tuo futuro.


Se non vuoi che ciò accada, compila il modulo qui sotto e prenota il tuo appuntamento con il tuo consulente specializzato. 

Ho conosciuto Parsifal tramite un caro amico.

Il rapporto che si è creato da subito con la mia consulente Liana, perché si interessa REALMENTE a me, alla mia famiglia, a mio figlio e al mio cane oltre che ai miei 6 gatti. Perché ti parla sempre con il cuore, a differenza di chi finge pur di venderti qualcosa.

Durante la consulenza mi sono resa conto che nonostante avessi delle coperture, non erano adeguate. L’assicuratore mi aveva fatto una polizza sulla vita senza pensare che era importantissima anche l’invalidità perché ho due figli e sono vedova. Se non posso lavorare a seguito di un invalidità importante, chi li mantiene?  La mia consulente (Liana) mi ha trovato davvero ciò che mi serviva.  Ha trovato 4 soluzioni di tutela: Casa, malattia, infortuni e responsabilità civile con 4 compagnie diverse. In più è riuscita a tutelare anche il mio cane ed i 6 gatti! Per questo consiglio a tutti Parsifal!

Sabrina Cantaluppi

A presto.


Lady Jessica